Cosa è successo nel 2022

Quest’anno ho letto poco, molto poco.
Tanto lavoro, un paio di libri “sbagliati” o quantomeno “nel momento sbagliato” e infine due blocchi totali nella lettura (di solito capita una sola volta l’anno), il 2022 non è stato per me l’anno d’oro della lettura e si è visto anche qua, dove l’ultima pubblicazione risale ad ottobre.

Quindi, diamo i numeri: in totale ho letto 23 libri, 7.869 pagine e la lunghezza media dei libri è stata di 342 pagine. Il libro più lungo è A volte una bella pensata, 848 pagine, il più corto è Lo stile paranoide nella politica americana, 91 pagine (questi li trovate negli articoli passati).

Uscendo dai meri e freddi dati, divertenti ma poco espressivi, posso dire che il grande successo, la grande gioia di quest’anno è stata tornare ai tomi con oltre 500 pagine. I libri lunghi, ovviamente quando la storia mi convince, sono i miei preferiti: hai il tempo di abituarti, di conoscere i personaggi, entrare nella storia e godertela fino in fondo. Sono soddisfacenti, mi saziano.

Scelgo 3 buoni propositi 2023:
1. Leggere di più (l’asticella la pongo a 30 libri quest’anno)
2. Non abbandonare questo blog e le mie recensioni (nota realistica: pubblicare ogni due settimane e non ogni mercoledì)
3. Recuperare alcune lacune, ne elenco solo tre: Limonov, Il racconto dell’ancella, Q.


Ora, cerco di recuperare l’assenza facendo una selezione delle letture di quest’anno, quelle che mi sono piaciute di più.
Formato: 3 + 3 consigli + 1 podio.

CATEGORIA UDINE-BARI
650-850 pagine

Wolf Hall è il primo volume della trilogia dei Tudor, con lui Hilary Mantel ha vinto il Booker Prize 2009, con il secondo, Anna Bolena, una questione di famiglia l’ha vinto di nuovo (2012), con il terzo, Lo specchio e la luce (in lettura adesso) è arrivata tra i finalisti nel 2020. E a me non resta che confermare la sua bravura.
Citazione: Ho un registro molto grosso, un enorme sistema di archiviazione in cui sono catalogati minuziosamente (per ordine di nome e anche di misfatto) tutti coloro che mi si sono messi di traverso.

Verso il paradiso è l’atteso ritorno di Hanya Yanagihara, un romanzo distopico, tre scenari, tre momenti – 1893, 1993, 2093. Una città: New York. Una linea di sangue che unisce diverse generazioni che hanno origine da una sola famiglia. Forse un po’ caotico, io in ogni caso ho preferito lo struggente Una vita come tante.
Citazione: Il mondo in cui viviamo è fatto solo per sopravvivere, e si sopravvive solo al presente.

A volte una bella pensata, “Non è una lettura facile, questo libro. Non è una passeggiata. È una cazzo di montagna. Bisogna applicarsi, sintonizzarsi, insistere, sentire la musica. E poi, chissà, può anche capitarvi – come pare sia successo a qualcuno – di restare incantati”, dice bene Marco Rossari.
Citazione: In genere funziona, e va bene così, ma a volte – dopo che me la sono filata – niente accade là fuori tranne la notte. Ed erano giornate, quelle, da dimenticare.

CATEGORIA MILANO-VENEZIA
150-350 pagine

In Yoga c’è di tutto: c’è il reportage, c’è l’autobiografia, c’è il malessere, c’è la società e ci sono i temi di profonda attualità. Si, comunque c’è anche lo yoga e la meditazione. Sembra troppo, forse è troppo, ma Emmanuel Carrère con la solita pungente abilità armonizza il tutto. Il filo conduttore sono le fluttuazioni dell’animo e della mente, la sua.
Citazione: Ma sbaglio a dire questo: lo yoga non c’entra niente, il problema sono io. Lo yoga tende all’unità, e io sono troppo diviso per raggiungerla.

Gli invisibili vi porta a Barrøy, una delle infinite isolette che guardano da sud le Lofoten, in Norvegia, ma Barrøy è anche il regno di una famiglia: al tempo del racconto tre generazioni di Barrøy convivono a Barrøy. Al centro di un vero e proprio reticolo narrativo Ingrid e la vita dura, semplice, al limite della sopravvivenza a inizi Novecento. Occhio: questo è il primo volume di una saga, gli altri volumi in italiano non sono ancora pubblicati.
Citazione: Nessuno può lasciare un’isola, un’isola è un cosmo in miniatura, dove le stelle dormono nell’erba sotto la neve.

Tasmania, ultimo libro di Paolo Giordano, uscito a novembre, risponde alla domanda “Come siamo arrivati fino a qua?” e leggendo le pagine è impossibile non immedesimarsi, porsi la stessa domanda e dunque guardare avanti, trovare un modo per salvarsi.
Citazione: In Tasmania. È abbastanza a sud per sottrarsi alle temperature eccessive. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un’isola, quindi più facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda.

PODIO

  1. GLI INVISIBILI, Roy Jacobsen
    Nessuno può lasciare un’isola, un’isola è un cosmo in miniatura, dove le stelle dormono nell’erba sotto la neve.
  2. ANNA BOLENA, UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA, Hilary Mantel
    L’aveva pensato anche lui una volta che sarebbe morto di dolore. Ma caparbio, il polso continua a battere. Credete di non poter più respirare e invece la gabbia toracica è di tutt’altro avviso, si alza e si abbassa e manda dei sospiri. Si è costretti ad andare avanti malgrado se stessi. E perché questo accada, Dio vi leva il cuore di carne e ve ne mette uno di pietra.
  3. LO STILE PARANOIDE NELLA POLITICA AMERICANA, Richard Hofstadter
    A distinguere lo stile paranoide non è, quindi, l’assenza di fatti verificabili … ma piuttosto il curioso salto dell’immaginazione che immancabilmente avviene in qualche punto critico della ricapitolazione degli eventi.

Un commento

  1. franci ha detto:

    vivaddio mi arrivano le mail che sennò rischiavo di perdere questa sintesi 2022…che è anche la considerazione con musichetta uah uah uah (immagina il tono discendente) che inquadrano uesto anno tuo “così scarso” hai comunque superato di un bel tocchetto la sottoscritta!!! e dire che a un certo punto speravo in un fantomatico pareggio! in più, confesso, il mio libro più corto ne conta 30 scarse di pagine, formato A6 e scritte grandi (ihihihih)

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