di Karel Čapek
Iperborea, 2022
209 pagine
Categoria: Milano-Venezia
- Occhio del ciclone
- Orizzonti
- Resistenza
No, non è la fine dell’Europa, è il suo principio. La fine è più in là, fra la gente, là, dove hanno tanta fretta.
La betulla, il salice, il lichene e l’uomo: niente al mondo è più tenace.
Non c’è diplomazia, non c’è alleanza di popoli così universale come la letteratura, ma la gente non le attribuisce il giusto peso, è così. È per questo che gli uomini possono ancora odiarsi ed essere estranei tra loro.
Confini: confini storici, confini geografici, confini politici, confini umani. Karel Čapek, al limitare della catastrofe della Seconda Guerra mondiale, si spinge in un viaggio “ai confini”.
Viaggia, viaggia al nord e racconta il suo itinerario. Viaggia al nord per scoprire terre, paesi, luoghi e mari ma anche tradizioni, persone, usi e lingue. Sa cosa incombe sull’Europa, lo sente, e allora viaggia e cerca di capire, ragiona, nel silenzio e nel gelo del nord cerca l’animo più profondo dell’uomo.
Quello che a noi rimane sono le sue sensazioni, il suo resoconto di viaggio, arricchito con illustrazioni autentiche dell’autore, che ci fanno sentire ancor di più nei suoi panni, nella sua pelle, nei suoi occhi mentre guarda e ammira paesaggi boreali.
Viaggio al nord è un itinerario da poter ripercorrere, è un diario di viaggio, è un inno alla pace, un’ode all’Europa come luogo, come ideale e come non sarà più dopo il nazismo, dopo aver fatto un passo di troppo, un passo irreversibile. Per noi però è anche speranza, motivazione e nuova ricerca di ciò che nel 1936 Čapek vedeva.
Rallentiamo, respiriamo, leggiamo. Pensiamo.
L’ho letto anch’io, e mi è piaciuto!
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