di Jodi Taylor
Corbaccio, 2022
285 pagine
Categoria: Milano-Venezia
- Té
- Storia
- Saint Mary
Non sono religiosa. Durante le missioni tendo a riporre la mia fede negli dei del posto, Osiride, Odino, Atena, Marduk, chiunque, perché non ha senso sfidare la sorte. Le altre volte tendo ad affidarmi al dio degli storici, sperando che sistemi tutto il prima possibile, quindi non so cosa mi fece venire in mente quel passo della Bibbia:
La terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso.
e finalmente riuscii a guardare in faccia il potente Enrico V. L’eroe dell’epoca. E sì, aveva davvero quell’orrendo taglio a scodella. Ce l’avevano tutti. Forse perché re Enrico dettava la moda, forse perché era molto pratico sotto l’elmo. Non lo so. Certo è difficile immaginare un’altra ragione per portare il peggior taglio di capelli della Storia, persino peggio di quello di Donald Trump.
Questa è la terza avventura degli storici che leggo. Pensavo di esserne stufa ma mi sono ricreduta. Se è vero che inevitabilmente lo schema narrativo si ripete è altrettanto vero che ogni salto è un’avventura fin troppo coinvolgente.
Ritroviamo amici e nemici, linee temporali, amori e disamori, la Storia, ma soprattutto il tè. Non c’è nulla che una tazza di tè non possa risolvere o aiutare a risolvere, nemmeno se per sbaglio ti trovi in assenza di spazio e tempo.
In questo nuovo capitolo della saga incontriamo Newton, facciamo due passi con i nostri più lontani antenati, valutiamo dal vivo il taglio di capelli di Enrico V ma non a corte, alla battaglia di Azincourt e, sopratutto, saremo a Troia, prima e durante la Guerra.
Se così elencate vi sembrano semplici mete vi sbagliate di grosso: a movimentare una vita già movimentata troveremo tentativi li linciaggi, fughe disperate, spietate atrocità e assieme a Max valuteremo il letterale significato di “salvare la pelle” e “avere una seconda opportunità”.
La Storia, il Saint Mary, le capsule, sono tutti piacevoli nuovi incontri, ma il vero protagonista, di nuovo, è lo stile frizzante e coinvolgente con quel taglio ironico che diventa la cifra distintiva della saga e che caratterizza Max, rendendola irresistibile e non frivola. Con l’unione di questo stile e la storia narrata, a mio parere, Un insospettabile ladro di specchi ci riporta al livello di coinvolgimento e qualità del primo libro (La confraternita degli storici curiosi), riprendendosi dalla leggera discesa percepita nel secondo (Le esotiche scorribande degli storici curiosi).
Ultima osservazione: per come sono andate le cose, credo che questo terzo volume sia un punto nodale della saga, dal prossimo ci sarà un’inevitabile svolta. Resta da capire se nei prossimi capitoli la trama reggerà o se inizierà ad accartocciarsi, piegandosi su se stessa. Sta tutto nella penna di Jodi Taylor, a noi non resta che attendere la prossima pubblicazione e a chi non conosce ancora le cronache del Saint Mrary non resta che recuperare partendo da QUI e poi da QUI.
(Poi, una volta nella vita, vorrei scambiare due parole con chi sceglie le traduzioni dei titoli.)