di Stuart Turton
Neri Pozza, 2020
522 pagine
Categoria: Venezia-Napoli
- Enigma
- Presagio
- Avvincente
«Sappiate che il mio padrone…» Il suo sguardo errabondo si fermò su Arent, facendo sussultare il cuore del mercenario. «…Viaggerà a bordo della Saardam. Egli è il signore delle cose nascoste: il signore della disperazione e dell’oscurità. Vi dà questo avvertimento in osservanza alle antiche leggi. Il carico Saardam è peccaminoso, e tutti coloro che saliranno a bordo saranno colpiti da inesorabile rovina. La nave non arriverà ad Amsterdam».
Siamo su un galeone delle Indie orientali olandesi nel 1634 ma la sensazione è quella di trovarsi in una delle migliori puntate di Sherlock.
Dame, ciambellani, viscontesse, nobili e dignitari assieme a marinai, mercanti e soldati si imbarcano sulla Saardam a Batavia, Indie orientali olandesi, alla volta di Amsterdam. Nel ventre del galeone, oltre a trecento persone, ci sono diversi carichi importanti: tessuti, spezie e qualcosa di misterioso, dal valore inestimabile.
Protagonisti indiscussi dell’attenzione di tutti, due coppie: la prima formata dal governatore generale di Batavia, Jan Haan e da sua moglie Sara Wessel; la seconda da Samuel Pipps, celebre detective dell’epoca, e dalla sua guardia del corpo, il tenente Arent Hayes.
Pipps è condotto a bordo vestito di stracci e in catene.
Attraversare gli oceani nel 1600 era già di per se una vera avventura: mesi di viaggio, acque profonde e scure, tempeste, malattie, viveri limitati e pirati sono ordinaria amministrazione; ma questo viaggio subisce un nefasto, brutale e inquietante battesimo.
Si stanno completando le operazioni di imbarco quando sul molo, un lebbroso vestito di stracci si issa su una pila di casse per fare il suo truce annuncio: il signore dell’oscurità maledice e manderà in rovina chiunque su troverà sulla Saardam, il galeone non arriverà mai ad Amesterdam. Poi il lebbroso prende misteriosamente fuoco e muore tra le urla.
Ecco fatto, siamo circa a pagina 50 e siamo già nel vortice macabro, pauroso e affascinate che vi rapirà fino alla fine del libro.
Stuart Turton è maestro nel creare un perfetto equilibrio tra thriller e storia, psicologia e mistero che rende il romanzo avvincente, una calamita per ogni lettore.
D’altronde Turton ci ha già abituato a questo stile e questa classe con Le sette morti di Evelyn Hardcastle. Anche qui ci muoviamo tra meandri oscuri, momenti di paura e ragionamenti da veri detective, cerchiamo di seguire il filo del mistero e risolvere il caso assieme ai protagonisti, ma ve lo dico già: è impossibile.
Dunque, lasciatevi sorprendere, seguite le indagini, entrate senza remore nella mentalità e nella psicologia di ogni personaggio, dalla brama spietata del governatore alla disillusa e crudele visione del mondo del marinaio, lasciatevi ammaliare dalla capacità e dalla maestria di chi riusciva a condurre un galeone tra le onde, i pericoli e i misteri degli oceani.