Cose spiegate bene, Il Post
Iperborea, giugno 2021
238 pagine
Categoria: Milano-Venezia
- Orizzonte verticale
- Cura
- Libridinoso
La natura vegetale della carta è rimasta stampata nei suoi nomi: fogli deriva da foglie, book deriva da beech, che significa faggio, il papiro è una pianta e il liber la parte interna della corteccia.
Giacomo Papi
Il ladro di libri più “libridinoso” della storia si chiama William Jacques, inglese, studi a Cambridge, soprannominato “Tome raider”.
Giacomo Papi
Ci vuole un sesto senso per fare l’editor: bisogna intuire sotto pelle dove sta andando il nostro mondo, di cosa parleranno e di cosa vorranno parlare le persone.
Arianna Cavallo
Oggi sarò di parte. Mi è impossibile essere imparziale quando la mia casa editrice preferita (Iperborea) si unisce al mio giornale preferito (Il Post) per avviare una nuova pubblicazione a cavallo tra la rivista e il libro e il primissimo numero è dedicato ai libri.
Questa rivista si chiama Cose spiegate bene ed è un piccolo gioiellino: l’impostazione grafica ricorda la collana viaggiatrice The Passenger di Iperborea, i testi sono efficaci e comprensibili da chiunque (a scanso di equivoci c’è anche un glossario) ma mai banali e le illustrazioni sono una bomba di Giacomo Gambineri.
Quando parliamo di libri ci concentriamo sulla storia raccontata, sulla costruzione della narrazione, sullo stile, sull’autore ma non ci soffermiamo mai sul tipo di carta usato, su come si costruisce quell’oggetto che teniamo tra le mani, sul viaggio che ha compiuto fino ad arrivare a noi, eccetera. Ecco di cosa parla questo libro/rivista: di tutto ciò che è inerente l’universo libro ma che solitamente rimane visibile solo agli addetti ai lavori, accende una luce su tutto quello che rende possibile la nostra esperienza di lettura.
Una carrellata di contenuti, giusto per rendere l’idea: si parla di come si fa la carta e gli editori più attenti alla sua scelta; vediamo tutti i mestieri legati al libro; titoli, copertine, libri piccoli e loghi di case editrici; come leggere una classifica e come aprire una libreria. Tra tutti questi articoli e tra le illustrazioni perfette spuntano contributi d’autore tra cui Francesco Piccolo, Michele Serra, Chiara Valerio, Concita De Gregorio.
A proposito di libri è il paradiso dei feticisti del libro come me; dico solo che l’articolo che ho preferito in assoluto è quello riguardante i font ovvero “(Quasi) tutti i libri italiani sono scritti in Garamond – Storia del carattere tipografico inventato nel Cinquecento che con il passare del tempo è diventato lo standard dell’editoria italiana.”
E se siete feticisti dei libri e delle cose non solo spiegate bene ma anche fatte bene (e immagino sia così), proverete grandissima gioia nel vedere l’infinita cura dei dettagli con cui è fatta questa pubblicazione.
A questo punto non vedo l’ora di scoprire di cosa tratterà il prossimo numero!
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