di Olivie Blake
Sperling & Kupfer, 2022
437 pagine
Categoria: Venezia-Napoli
- Dark academia
- Potere
- Conoscenza
Quando un ecosistema fallisce, la natura ne crea uno nuovo. È così che sopravvive la specie.
Il problema della conoscenza è la brama inesauribile che suscita. Più sai, meno ti sembra di sapere. Per cui, spesso, gli uomini perdono la ragione nell’inseguirla.
Leggendo questo libro ho imparato molte cose, tra cui quanto sia potente il mondo dei social (non solo in negativo), cosa vuol dire “dark academia” e quanto alla fine mi piacciano certi tipi di fantasy e il mondo magico.
Una delucidazione: The Atlas six è il primo capitolo di una trilogia ed è diventato un vero e proprio successo ancora prima di essere pubblicato, grazie a Tik Tok e Insagram. Io che nasco curiosa, ovviamente, non ho saputo resiste e, senza leggere anteprime o la quarta di copertina, me ne sono ordinata una copia in biblioteca.
Risultato: a me il libro è piaciuto, altrimenti non ne scriverei (come dico QUI, Libri in Treno non nasce per stroncare opere ma per raccontare quello che mi è piaciuto).
Olivie Blake racconta l’iniziazione di alcuni maghi – ovviamente tra i più potenti del mondo; sono giovani talentuosi e tra segreti, tradimenti, potere e sangue sono chiamati a diventare élite: membri della Società Alessandrina, detentrice dei più antichi saperi.
Questi maghi, chiamati medeiani, si distinguono dai maghi normali e dagli umani senza poteri, vivono nel nostro mondo, frequentano università magiche, sono fatti di luci e ombre e sono fortissimi nelle loro specialità (telepatici, fisicisti, naturisti, animisti, empatici, ecc.).
A questo punto chiariamo una cosa: ci sono dei maghi e dei non-maghi (babbani), c’è una super scuola di magia (Hogwarts), ci sono dei giovani maghi buoni/cattivi/chissà (Grifondoro/Serpeverde), c’è un luogo pieno di incantesimi di protezione (pietotum locomotor, protego maxima, rpello inimicum, …) ma no, non è affatto Harry Potter.
Harry Potter vince sempre.
Possiamo però dire che è un po’ quell’immaginario, quel tipo di mondo, trasposto più avanti nel tempo, come se fosse oggi e come se questo capitolo fosse idealmente il successivo: non una scuola di magia ma un’università, anzi, un dottorato di ricerca. I caratteri sono affilati dal vissuto, i buoni sono più buoni, i cattivi più cattivi, il contrasto tra luci e ombre più drammatico.
Se questo settembre vi sembra un gelido bagno di realtà, prendete in mano The Atlas six e staccate da tutto. (Oppure rileggete tutto Harry Potter).