Ciao, sono Alice e vi presento il mio nuovo blog in modalità “fatti una domanda e datti una risposta”.
Libri in treno nasce da un gran miscuglio di esperienze.
Perché parlare di libri?
Perché leggo da sempre ma negli anni ho scoperto che i momenti in cui mi sento meglio sono proprio quelli in cui parlo di libri e letture con altre persone oltre a quelli in cui riporto su carta le impressioni di ciò che ho letto.
Come ne voglio parlare?
In modo semplice, personale e veloce, che poi è quello che mi attrae nelle recensioni altrui.
Cosa troveremo dunque di diverso in questo blog?
Credo che non serva molto per descrivere un libro in modo efficace, quindi per ogni recensione fornirò solo tre parole e alcune citazioni oltre a una breve opinione personale (per chi vorrà dilungarsi).
E i treni cosa c’entrano?
Ho viaggiato moltissimo in treno e il tempo del viaggio è sempre stata una parentesi per la lettura nell’arco della giornata.
Il treno, almeno per come lo conosco io, ha una doppia natura: lo prendo sempre con l’idea della velocità e si trasforma spesso in attesa interminabile e per questo ho imparato che è bene partire attrezzati a gestire una quantità di tempo variabile. Per lo stesso motivo le recensioni sono pensate sia per essere lette al volo – le prime tre parole se sei al binario e scorgi la sagoma – che con più calma – fino alla fine dell’opinione se sei bloccato in mezzo ai campi.
L’idea del “partire attrezzati” non è sicuramente solo mia: in treno si trovano ancora rari esemplari di lettori in luogo pubblico e non riesco mai a resistere dal curiosare cosa stiano leggendo. Ma la curiosità, va detto, è dote fondamentale di ogni lettore e dunque reciproca, da essa ne sono nate conversazioni incredibilmente stimolanti.
Volendo poi andare sul sentimentale ci sono almeno altri tre buoni motivi per cui ho scelto il treno come soggetto.
Guardando dal finestrino ho osservano i mutamenti del paesaggio attraverso le regioni e spesso questi mutamenti hanno coinciso con grandi cambiamenti nella mia vita.
Una delle immagini più belle che conservo gelosamente negli occhi è il Golfo di Trieste con il sole che si riflette nel mare che si spalanca alla vista di ogni viaggiatore che arriva o parte dalla città su rotaia. Posso garantirvi che è sempre affascinante, soprattutto al tramonto, anche se siete pendolari arrabbiati e stanchi (come d’altronde lo ero io).
Ultimo, ma non meno importante, è il ricordo di essere il solito pendolare stanco e arrabbiato, di mattina in attesa sul binario di una stazione di profonda provincia e ti sorprendi a sorridere notando i nonni che accompagnano in sella ad una vecchia bici i nipotini a vedere i treni che arrivano e partono. Il treno è di nuovo in ritardo e sarà come sempre pieno, ma sorridi guardando gli occhi sgranati e affascinati dei bambini che lo vedono arrivare.
E quindi grazie a chi mi ha spronato ad iniziare, in particolare ad Andrea che me l’ha ripetuto per anni senza mai stancarsi di dirmelo.

Ho letto “prima di noi”, una saga familiare popolata da gente comune, con pregi, difetti, sogni, desideri, problematiche ecc…..
Grazie del consiglio, mi è piaciuto!
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Io vivo sul treno, il mezzo che utilizzo da quando sono nata, per andare prima a scuola ed ora a lavoro, prima ci ho studiato ora finalmente ci leggo un po’ di tutto, diciamo però libri piccoli, perché il peso sulle spalle si sente e poi perché se sono belli li finisci in un attimo e se sono brutti ti sforzi a finirli per iniziare altro. La tua idea di utilizzare solo tre parole per raccontare un libro mi piace, io non sopporto quelli che scrivono scrivono scrivono, quindi vado incuriosita a dare un’occhiata al tuo blog.
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Anche io ho vissuto a lungo sul treno e mi è sempre piaciuto farmi suggestionare dalle letture altrui. Secondo me bastano poche parole e un’idea della scrittura per dare già un’ottima idea di un libro! Spero che le recensioni ti piacciano e se vorrai farmi sapere cosa ne pensi ne sarò felice.
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