I miei stupidi intenti

di Bernardo Zannoni
Sellerio, 2021
243 pagine
Categoria: Milano-Venezia


  • Fiabesco
  • Introspettivo
  • Spietato

Evidentemente, questi pensieri fatti di ma e se nascevano soltanto nella mia testa. Non ho mai incontrato altri animali con questo fastidioso difetto. Ha a che fare con il Prima e il Dopo, e con Dio.

Riprendemmo a leggere. Nella mia testa vorticavano le sue parole. E la mia certezza di essere soltanto un animale.


I miei stupidi intenti è sorprendente, leggetelo. Fine della recensione.


Dico qualcosa in più, giusto per poter affermare di avere un blog. Allora, il protagonista è una faina. Lui, i suoi fratelli e sorelle perdono il papà appena nati. Questo l’incipit del libro:

Mio padre morì perché era un ladro. Rubò per tre volte nei campi di Zò, e alla quarta l’uomo lo prese. Gli sparò nella pancia, gli strappò la gallina di bocca e poi lo legò a un palo del recinto come avvertimento. Lasciava la sua compagna con sei cuccioli sulla testa, in pieno inverno, con la neve.

Da questo inizio spietato e turbolento capiamo sin da subito quale sarà il tono della storia. D’altronde siamo nel mondo animale, quello vero, fatto di necessità e di una continua lotta per la sopravvivenza, in cui il più forte vive e l’istinto ti fa dimenticare la pietà.

Ma diversamente dal normale, tutti gli animali che qui incontriamo assieme al protagonista, Archy, usano piatti e stoviglie, vivono in tane arredate, coltivano campi, allevano galline, accendono il fuoco e dormono nei letti.

Unendo questi due aspetti otteniamo il mix perfetto che caratterizza la vita di Archy, che conosciamo perché è stato lui a scriverla, di suo pugno, anzi di sua zampa. A insegnargli a scrivere è stato Solomon, la volpe a cui sua madre l’ha venduto per mezza gallina quando ha intuito la sua debolezza.

Seguiamo la vita di Archy, una vita che mano a mano diventa sempre più umana e meno animale: il lavoro quotidiano, i primi amori, l’ingiustizia, i desideri, la furbizia, la crudeltà ma anche il tempo, la percezione di sé, il futuro e il passato.

L’orizzonte dei pensieri di Archy è sempre più lontano dal regno animale e più vicino all’intelletto umano; nuovi segreti svelati lo sconvolgono e lo elevano, croce e delizia. Tramite i suoi occhi sgranati verso queste rivelazioni anche noi, senza rendercene conto, guardiamo sotto nuova luce, con rinnovato stupore e interesse, tematiche ancestrali, quesiti essenziali dell’essere umano.
E infine un po’, inevitabilmente, te lo chiedi: se c’è, in cosa consiste la differenza tra l’uomo e l’animale?

2 commenti

  1. zyxx88 ha detto:

    L’ho appena comprato in formato kindle e già non vedo l’ora di leggerlo. La tua recensione mi ha già alquanto emozionato, figuriamoci la storia 😁

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  2. franci ha detto:

    Leggilo. ok! me lo presti? 🙂

    "Mi piace"

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