La quattordicesima lettera

di Claire Evans
Neri Pozza, 2020
444 pagine
Categoria: Venezia-Napoli


  • Meccanismi
  • Setta
  • Oscurità

Ora sapeva di essere condannato, definitivamente. Possono forse i vivi perseguitare più dei morti?


Benvenuto ottobre: nebbiolina, foschia, giornate più corte e a fine mese, ovviamente, Halloween. Per celebrare questi primi battiti autunnali vi parlo oggi di una torbida storia della Londra vittoriana. Niente di meglio, sfondo una porta aperta e si, oggi gioco facile.

William Lamb è l’apoteosi dell’ordinarietà: vive con la zia, lavora in uno studio di avvocati in cui spera di far carriera, attende il coraggio di dare uno sguardo a una ragazza e trovarlo ricambiato, dunque sposarsi e vivere felicemente in campagna. Non beve, non fa sport, non attira l’attenzione se non per il fatto che gli manca un pollice.

Shelton è arrivata a Londra per fuggire dal suo passato, un passato difficile, ingombrante pericoloso. Vive nell’oscurità e lavora al servizio del peggior criminale di Whitechapel: paura non ne ha, è astuta e le servono soldi per muoversi a sud.

L’ispettore Harry Treadway è sempre stato meticoloso, attento ai dettagli e onesto. Queste indiscusse qualità al posto di fargli guadagnare fama e posizioni l’hanno portato all’esclusione, al diventare un passacarte e a perdere la famiglia.

Prendete questi tre filoni principali, fatene una treccia, anzi un gran groviglio perché nel mezzo dovete anche farci stare: un omicidio brutale a sangue freddo di una giovane e bella ragazza, un nobile davvero strano, una setta misteriosa e oscura, una governante sparita, il vicepresidente degli Stati Uniti d’America, un suicidio, il Cancelliere tedesco, palazzi meravigliosi, automi, una fabbrica di armi, le prime luci elettriche.

Tutte queste linee intrecciate sono le protagoniste di questa storia in cui da un piccolo, minimo cambiamento si scatena una valanga, un effetto domino avvincente e dai ritmi serratissimi.

Ora prendete questo groviglio e l’effetto domino e metteteli in un’atmosfera torbida e senza scrupoli, in perfetto stile Jack lo squartatore e otterrete La quattordicesima lettera.

Claire Evans, alla sua prima prova narrativa, crea una storia intrigante e violenta in cui emerge anche una visione lucida e critica della società dell’epoca, divisa tra luce e ombra; racconta di una città dal doppio aspetto, di due mondi che coesistono senza potenzialmente mai incontrarsi e quando questo avviene si trasforma in impatto furioso e traumatico.

Questa indagine è uno degli aspetti più convincenti del suo romanzo da brividi ed è il motivo per cui non vedo l’ora di leggere il suo nuovo lavoro.

P.S.: Leggilo se ti è piaciuto Le sette morti di Evelyn Hardcastle, ma aspettati una cosa molto diversa da Le sette morti di Evelyn Hardcastle.

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