I demoni di Wakenhyrst

di Michelle Paver
Neri Pozza, 2020
317 pagine
Categoria: Milano-Venezia


  • Gotico
  • Palude
  • Fedeltà

Come se lo facesse un’estranea, passò in rassegna i frammenti del suo passato – Maman, Papà, se stessa – risistemandoli per comporre un quadro diverso.
Vide la sua infanzia staccarsi e fluttuare via come un brandello di pianta acquatica nel canale.


Le paludi hanno una doppia natura: tanto da un lato sono affascinanti oasi incontaminate tanto dall’altro sono luoghi inquietanti. Tra i canneti e le acque basse paiono celarsi oscure e inconfessabili verità, le paludi sono custodi dei più intimi segreti.

Questo immaginario è il modo migliore per presentarvi il romanzo di questa settimana in cui proprio una palude è una delle protagoniste della storia: I demoni di Wakenhyrst.
Nel Suffolk di inizio Novecento, il ricco proprietario terriero e illustre storico Edmund Stearne compie un efferato omicidio; per averlo commesso passerà il resto della sua vita in manicomio. A sapere veramente come sono andate le cose sono solo la figlia, Maude Stearne, e la palude che circonda la tenuta.

Sulla facciata di una famiglia perfetta si forma una crepa che inesorabilmente si allarga fino a diventare un barato che si spalanca sotto i piedi della famiglia stessa. L’autrice ci accompagna magistralmente nelle profonde oscurità della voragine.

La narrazione dei fatti avviene con un lungo flashback, un racconto a ritroso, un viaggio nella memoria che inizia in modo asettico e oggettivo per trasformarsi via via in un’indagine psicologica, una vertigine nella complessità della mente.

Il merito di Michelle Paver è in fondo proprio questo, trasformare una trama semplice in un libro ricco di suspance in cui diversi generi letterari si mescolano per creare un prodotto ibrido e accattivante in cui trovano spazio – senza stonare – demoni e santi tanto quanto l’atmosfera gotica e la condizione delle donne nell’Inghilterra edoardiana.

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