Negli occhi di queste donne c’è forza, gioia, speranza ed è una delle più belle testimonianze della Liberazione di sempre. Al centro della foto c’è la zia Graziella e io non mi stancherò mai di commuovermi e condividere questo scatto così denso ogni 25 aprile.
Ribadisco: è una festa divisiva solo se credi negli ideali fascisti.
È un’affermazione fuori sincrono, non in linea col presente? Purtroppo non credo. Dunque celebro il primo 25 aprile di Libri in Treno proponendo una selezione di quattro titoli a tema.
Come ho scelto questi titoli? La bibliografia tra classici intramontabili, nuovi classici e saggistica è lunghissima, quindi ho selezionato solo libri che ho letto negli ultimi anni e che compiono un percorso ideale di auto-analisi e riconoscimento del problema per fare in modo che non accada mai più.
Questa lista personale vi invita a un ragionamento complesso a tappe:
1. Da che parte sareste stati se vi foste trovati nel mezzo della storia?
2. Sareste stati in grado di dire di no? Prendiamo ispirazione da dodici esempi virtuosi.
3. E quindi, se oggi si ripresentasse la storia, il fascismo, siamo sicuri che saremmo in grado di riconoscerlo?
4. La prima tutela è imparare a sfatare i falsi miti positivi legati al ventennio fascista, vere e proprie fake news purtroppo ben consolidate.
Iniziamo!
SAREI STATO CARNEFICE O RIBELLE?

di Pierre Bayard
Sellerio, 2018
192 pagine
MI-VE
Un libro che indaga sulla Resistenza, intesa sia come fenomeno storico sia come capacità di ribellarsi.
Oggi, al sicuro in un mondo liberato, è facile prendere posizione, dissentire, dire che noi mai avremmo preso parte alle mostruosità della seconda guerra mondiale. Ma è veramente così? Cosa avreste fatto se vi foste trovati nel mezzo della tormenta della storia?
Una riflessione interessante e sincera che ha origine da un punto di vista inusuale.
Notevole e consigliato vivamente.
PREFERIREI DI NO

di Giorgio Boatti
Einaudi, 2017
340 pagine
MI-VE
Dodici su 1250. Ripeto. DODICI su 1250. Preferirei di no racconta le storie personali dei dodici professori universitari che scelsero di dire di no a Mussolini, di non rinunciare ai propri ideali e alla propria libertà nell’insegnamento non piegandosi e non giurando fedeltà al fascismo.
Il rifiuto li portò a vivere in un inquietante isolamento. Prendiamo esempio dalla loro forza e pensiamoci, saremmo stati in grado di dire di no?
Doveroso e magistrale.
IL FASCISMO ETERNO

di Umberto Eco
La nave di Teseo, 2018
50 pagine
PENDOLARE
Non userò parole mie bensì quelle usate da Umberto Eco:
“Ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l’‘Ur-Fascismo’, o il ‘fascismo eterno’. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: ‘Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!’ Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo.”
Fondamentale e necessario.
MUSSOLINI HA FATTO ANCHE COSE BUONE

di Francesco Filippi
Bollati Boringhieri, 2019
160 pagine
MI-VE
Usciamo dalla neutralità e dal benestare. Studiamo la storia e affrontiamo il presente. Sfatiamo i falsi miti, i luoghi comuni che giustificano il ventennio fascista lavandoci la coscienza; facciamo i conti con cosa siamo stati. È ora di dire basta.
Questo libro è particolarmente utile perché è veloce e maneggevole e ci insegna cosa dire e come rispondere correttamente a luoghi comuni interiorizzati come “Mussolini ci ha dato le pensioni”, “Eravamo tutti più ricchi” e “Lui pensava alle bonifiche, i politici di oggi pensano ai bonifici!”
Fake news e storia presente.
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