Decameron Project

Ventinove racconti selezionati dagli editor del New York Times Magazine
NNE, 2020
284 pagine
Categoria: PENDOLARE


  • Attuale
  • Ricordo
  • Eccezionale quotidiano

Il governo ha concesso ai cittadini ancora qualche giorno per adattarsi, ma quando si è reso conto che la situazione non sarebbe cambiata, non ha avuto scelta. Forze di polizia e dell’esercito hanno cominciato a bussare alle porte e a ordinare a tutti di uscire e di riprendere la normale routine.

Etgar Keret, Fuori

Capiscono:
Si diffonde in comunità.
Si risolve in comunità.

Charles Yu, Sistemi

Sembra fatto apposta, ma non lo è. La scelta di leggere Decameron Project non è legata né al fatto che la settimana scorsa la vita in pandemia ha compiuto un anno né al fatto che due giorni fa siamo tornati in zona rossa. Ho incontrato questo libro per puro caso e mi è sembrata un’idea interessante e in un certo senso anche utile.

Questo libro è come se fosse un palazzo con ventinove finestre attraverso le quali sbirciare la vita altrui in pandemia: troviamo due giovani genitori che fino a quel momento hanno cercato di tenere il figlio lontano dalla tv, una coppia che riscopre la bellezza della bicicletta, Houseparty, la pandemia vista dall’algoritmo di Google e perfino un alieno-intrattenitore mandato sulla terra con una spedizione di soccorso interstellare.
Le storie raccontate si trasformano da scorcio di vite estranee in esperienza comune in cui immedesimarci e attraverso le quali, forse, comprenderci un po’ di più.

Allora ecco che leggere questi ventinove racconti collezionati dagli editor del New York Time Magazine e portati in Italia da NNE (grazie!) ci allevia la reclusione: alcuni testi sono delicati, altri divertenti, altri ancora un po’ tristi e amari ma nel loro complesso rendono perfettamente quel misto di sensazioni e umori che albergano in ognuno di noi da più di un anno, così indissolubilmente miscelati tra loro da far fatica a distinguerli l’uno dall’altro. Perfetto inoltre il rimando diretto alle novelle raccolte quasi settecento anni fa da Boccaccio nel Decameron mentre in Europa infuriava l’epidemia di peste.

Ogni racconto, incisivo per sua natura, riporta una singolarità che in un momento di emergenza globale diventa quasi esperienza condivisa in ogni luogo del mondo. Le città vuote, la nostalgia, la felicità di piccoli gesti prima scontati sono un bagaglio collettivo, un ricordo comune che porta fuori dalla fredda cronaca un momento in ogni caso incredibile.

I racconti che mi sono piaciuti di più sono:
· L’IMPAZIENZA DI GRISELDA di Margaret Atwood
· FUORI di Etgar Keret
· SISTEMI di Charles Yu
· UN LADRO GENTILE di Mia Couto
· BARCELLONA, CITTÀ APERTA di John Wray

* Fuori concorso: IL COMPAGNO DI VIAGGIO PERFETTO di Paolo Giordano



P.S.: Leggetelo anche se i racconti non vi piacciono molto, ve lo dice una che di solito con in racconti non va d’accordo.

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